Cosa vuol dire essere giovani oggi?
Non essendo più giovane e non avendo figli, posso solo cercare di immedesimarmi. Ma anche un genitore o un insegnante vedrebbe la realtà attraverso i propri filtri. I giovani di oggi crescono in un mondo profondamente diverso, segnato da una tecnologia pervasiva che destruttura pensieri, emozioni ed azioni.
Immersi in un pentolone che ribolle
Ogni novità cambia ciò che tocca, ma questa rivoluzione tecnologica non siamo stati noi a plasmarla: ci ha avvolto, lentamente, come acqua scaldata a fuoco basso. I giovani vivono in questo ambiente di continua sollecitazione, dove emozioni e desideri si mescolano, talvolta creando confusione. Alcuni, per non esserne travolti, indossano una sorta di corazza emotiva.
Gestire le emozioni in un mare di stimoli
L’adolescenza è un periodo in cui gli ormoni spingono all’esplorazione. Ma se il desiderio si confonde con bisogni indotti dall’esterno, come si può distinguere ciò che è autentico da ciò che è imposto? Nel pentolone ribollente della modernità, i colori delle emozioni personali si mescolano con quelli dei falsi bisogni e desideri, rendendo difficile orientarsi.
Bisogni autentici e falsi desideri
Viviamo in un’epoca di accesso illimitato alle informazioni, eppure spesso fatichiamo a distinguere ciò che vogliamo davvero da ciò che ci viene suggerito. I falsi bisogni non si manifestano solo nei consumi, ma anche in idee che sembrano nobili e giuste, ma che in realtà non nascono da noi.
Nessuna ricetta facile, solo lavoro su di sé
Ognuno ha il proprio percorso e le proprie esperienze. Ascoltare e confrontarsi è utile, ma le soluzioni preconfezionate non esistono. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare su di sé, evitando di credere che altrove ci sia un’illusoria perfezione.
Rabbia e autoconsapevolezza
Oggi la rabbia è un’emozione dominante per molti. Se è il modo in cui hai imparato a farti ascoltare, potresti accorgerti che non ti porta il risultato che desideri davvero. Se stai cercando aiuto per raggiungere un nuovo equilibrio, hai già fatto un primo passo importante.
Prendi consapevolezza della tua situazione attuale: quali sono le tue risorse? Quali i punti deboli? La confusione emotiva toglie energia, quindi quando vorrai mollare, ricorda che ritrovare il controllo richiede costanza. Scegli il tuo percorso, ma resta al comando.
Esercizio di consapevolezza
Trova un momento per te, prendi carta e penna e rispondi a queste domande:
- I tuoi scatti di rabbia sono un modo per ottenere attenzione?
- Quando la rabbia esplode, sai riconoscere da dove arriva? Se avesse una voce, cosa direbbe davvero?
- Ripensando a episodi di rabbia passata, quale bisogno o valore ti sei sentito calpestato? Come avresti potuto comunicarlo in modo più efficace?
Osserva il tuo ritmo interiore
Nei momenti di rabbia, il tuo corpo cambia: acceleri, parli più forte, respiri diversamente. Osservati. Se ti senti come un cavallo imbizzarrito, prova a rallentare e nota cosa succede. Condividi ciò che scopri con chi ti supporta, ma soprattutto allenati a farlo con costanza.
Molti, quando non riescono a farsi ascoltare, si chiudono, gridano o attaccano. Nessuna di queste strategie è davvero efficace. La rabbia è energia in movimento: incanalarla consapevolmente può trasformarla in un’opportunità di crescita. Buon lavoro!