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La Sfida del Confronto: Tra Differenze e Crescita Personale - Sogna il mondo che vuoi ®

29 Dicembre 2024da MARINA

In chiusura d’anno, vorrei tornare su un tema già sfiorato: la libera opportunità di far sentire la propria voce e di dare il proprio contributo.

Qualche settimana fa, ho riflettuto sull’esperimento dei commenti sugli articoli, che avevo reinserito per un breve periodo su richiesta di alcuni lettori. Purtroppo, come spesso accade, una bella idea in teoria non ha funzionato nella pratica. Continuerò quindi ad ascoltare i vostri commenti a voce o attraverso messaggi privati, condividendo con voi solo gli spunti utili che ne trarrò, come ho sempre fatto.

Alcuni mi hanno chiesto di affrontare il tema della diffusa mancanza di volontà nel lavorare su noi stessi: una sorta di apatia che impedisce di apprezzare la bellezza del “navigare insieme”. Altri lamentano in giro la scarsità di opportunità per scambi proficui su argomenti rilevanti. Questi spunti mi hanno portato a riflettere su un aspetto fondamentale della nostra epoca: il confronto.

Apparentemente, tutti hanno qualcosa da dire su ogni argomento, pronti a giudicare, ma raramente pronti a dibattere, confrontarsi o ascoltare davvero. Questo atteggiamento emerge in molte situazioni, persino in ambito lavorativo, dove spesso troviamo persone disposte a criticare, ma reticenti a collaborare in modo costruttivo. Vero è anche d’altra parte che in alcuni casi il contribuire è penalizzante per molti aspetti, ma questo è un altro argomento che magari affronteremo un’altra volta.

In rete, la situazione è amplificata. Accanto a un proliferare di “likes” e reazioni superficiali, si registra un’invasione di ignoranza e rabbia. Che si tratti di salute, politica o etica, il dialogo costruttivo sembra soffocato da espressioni di malessere, che sono certamente più semplici e immediate da condividere rispetto a un pensiero articolato o a una critica costruttiva. L’uso abituale dei social, con i loro strumenti rapidi e diretti, rischia di mettere in secondo piano la capacità di ascolto, analisi e sintesi che sono alla base di una vera interazione.

Eppure, credo fermamente che l’essere umano sia capace di ritrovare queste abilità. Nei prossimi anni, confido in un ritorno al dialogo autentico, non a certi salotti in cui ognuno parla senza realmente interagire, ma a una vera capacità di ascolto e confronto. Spero che riscopriremo empatia e compassione, andando oltre le differenze di credo, opinione politica o visione della vita, e ritrovando il valore umano fondamentale.

Quanto alla volontà di lavorare su se stessi e di navigare insieme, tutto dipenderà da dove ciascuno si trova nel proprio percorso personale. Ma è certo che navigare insieme tra la bellezza delle differenze sarà più appagante se ciascuno avrà lavorato, almeno un po’, sulla propria “pietra grezza”. E’ indubbiamente faticoso, ma il lavoro su noi stessi è fondamentale.

Le cose preziose richiedono impegno e conquista. Anche quando ci sembrano vicine, dobbiamo imparare a vederle davvero.

 

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MARINA

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a cura di Marina Pillon