Please wait, loading...

 

Sopravvivere Oggi: Il cammino per un'alternativa - Sogna il mondo che vuoi ®

11 Dicembre 2024da MARINA0

 

Sopravvivere oggi: tra lavoro, responsabilità e difficoltà economiche

Oggi, sopravvivere è diventato un esercizio di resilienza e creatività per la maggior parte delle persone comuni. Escludendo manager, quadri, dirigenti, imprenditori o chi può contare su risparmi accumulati, la gente normale che lavora affronta una realtà in cui uno stipendio medio è appena sufficiente a sostenere una vita “normale”.

Prendiamo un esempio concreto. Immaginate di essere un impiegato o un addetto in un centro commerciale, con qualche responsabilità e uno stipendio mensile netto di 1.400 euro. Vi svegliate all’alba per iniziare i turni, lavorate nei weekend e nei giorni festivi, rinunciando all’equilibrio tra vita privata e lavoro.

I conti che non tornano

Se si tolgono i costi di affitto, riscaldamento, luce, ricarica telefonica -anche i più poveri comunque non rinunciano al cellulare -, spese per i mezzi pubblici, costi di beni di prima necessità e alimentari rimane ben poco. Ma le spese non sono finite: manutenzione caldaia, tassa rifiuti, medicine ed eventuali spese di ‘manutenzione o revisione’ della salute – sempre che non siano importanti – prosciugano quel poco che resta. Vi restano forse giusto i soldi per un caffè caldo al bar d’inverno o una bibita fresca d’estate, mentre aspettate la sera di ritorno a casa quel bus/treno perennemente in ritardo.

Ma cosa accade se la situazione si complica?

Quando la vita richiede di più

Immaginate di essere separati e di dover versare gli alimenti per i figli. Oppure di avere genitori anziani non autosufficienti: una casa di riposo costa almeno il doppio del vostro stipendio! Potrebbe essere che la vita vi ponga una sfida legata alla salute che richiede ingenti risorse, anche economiche. Magari, avete bisogno di un’auto per raggiungere il lavoro, ma non potete permettervela. In queste condizioni, sopravvivere non è più possibile.

Questa spirale di sacrifici economici e personali è come una malattia cronica: consuma ogni risorsa. Una malattia grave, come un tumore, non solo attacca il corpo, ma assorbe energia e finanze, portando all’esaurimento totale. Proprio come in una vita dove ogni centesimo viene tirato fino all’ultimo, arriva il momento in cui non c’è più nulla da dare.

Cambiare rotta: non solo sopravvivere, ma vivere

La soluzione non può venire dallo stesso sistema che crea il problema. Serve un cambiamento radicale, sia a livello personale che collettivo.

Cosa significa cambiare rotta?

  • Riconsiderare le priorità: Dare valore al benessere, non solo alla produttività. Esercitarsi nell’arte della strategia e non solo nell’applicare tattiche
  • Richiedere politiche e comportamenti nuovi: bonus/incentivi/sgravi possono diventare appannaggio di pochi fortunati o furbi, così come l’abitudine alla ‘pillola’, che permette di continuare a fare come si è sempre fatto, mina la salute.  Cosa davvero è necessario? Chiarezza sulle risorse e come vengono impiegate è fondamentale
  • Creare reti di supporto: Solidarietà tra individui per condividere risorse e ridurre costi può diventare in futuro una delle poche possibilità di sopravvivere in un mondo sempre più avanti con gli anni. Come trovare un equilibrio tra spazi, indipendenza personale e condivisione di spese inventando un nuovo modo di fare comunità? Cosa funziona nelle co-housing e come potrebbero essere migliorate?

Un nuovo equilibrio

Non possiamo evitare le difficoltà della vita, ma possiamo creare un sistema che permetta di affrontarle con dignità. Non si tratta solo di resistere, ma di immaginare un futuro migliore: un equilibrio in cui le risorse, le energie e le opportunità siano distribuite in modo che nessuno si senta schiacciato. Come la storia dovrebbe insegnare, o come si può immaginare guardando quei giochi dei bambini in cui un giocattolo a molla schiacciato una volta lasciato andare si lancia come un missile, così avviene per certe situazioni.

Si tratta di piccoli passi fatti contemporaneamente da tutti; il sistema, ogni sistema, espelle qualunque singolo elemento non sia congruo. Per questo è necessario un costante e diffuso contributo di tutti per modificare e raggiungere un buon risultato. Singoli, parti sociali, gruppi, aggregazioni, strutture, organizzazioni. Nutrire giorno dopo giorno una nuova cultura per un futuro sostenibile è responsabilità di tutti, ciascuno per quanto può dove si trova.

La guarigione, sia fisica che sociale, comincia con il cambiamento individuale e si amplifica attraverso una cultura collettiva che promuova il benessere essenziale. Non si tratta di rincorrere un’utopia irraggiungibile, ma di lavorare insieme per costruire un sistema che garantisca a tutti non solo la sopravvivenza, ma una vita piena di significato. A volte sono sufficienti piccoli aspetti, ma occorre avere visione d’insieme, ma anche vedere la persona come tale e non come un numero nella massa.

Questo è il momento di agire, di trasformare i sogni in realtà concrete, anche se a piccolissimi passi. Ogni gesto, ogni scelta consapevole, ogni contributo, per quanto piccolo, è un passo verso un futuro più equo e sostenibile. Iniziamo oggi, dal qui e ora, per ritrovare la linfa vitale che ci permette di vivere davvero e non solo di sopravvivere.

Condividi:

MARINA

Lascia una risposta a %s

La tua email non sarà mostrata.

Condividi:

a cura di Marina Pillon