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Alla ricerca della gioia perduta - Sogna il mondo che vuoi ®

26 Febbraio 2023da MARINA0

Sentimento spesso mal compreso, la gioia è un elemento fondamentale per la vita.

Emozione dell’elemento “fuoco-attivazione”, può spegnersi per tanti motivi.

Potrebbe trattarsi di eccesso di paure, legate all’elemento “acqua-energia” che spengono il fuoco. Potrebbe essere che non sia sufficientemente forte il buon uso dell’energia e la consapevolezza della propria leadership legata all’elemento “ritmo-legno” che, indebolito, non può alimentare a sufficienza le passioni.  Forse le troppe cose da fare legate alla “sincronia-terra” schiacciano come se gli impegni e doveri quotidiani, si fossero trasformati in un figlio capriccioso dietro cui ci si è persi. O ancora, uno shock o una serie di eventi gravi ripetuti legati all’elemento “metallo-aria” sono come tanti nipoti cui non si riescie più a stare dietro e di colpo ci si sente invecchiati, svuotati, stanchi.

Se non si reagisce c’e’ il rischio di lasciarsi vivere senza gioia, quindi adattarsi a sopravvivere.

E’ invece importante farne esperienza quotidianamente semplicemente godendo di ciò che si fa. Fare ciò consente di prenderci cura degli aspetti cognitivi, favorire la creatività e aprirci al nuovo.

Quando invece lasciamo che eventi esterni o interni ci blocchino in un luogo sospeso senza gioia è come se imprigionassimo anche una parte intima ed essenziale di noi e con essa la possibilità di essere felici.

Pensiamo a luoghi o periodi soggetti a importanti eventi negativi o semplicemente al deterioramento della qualità della vita a seguito del covid e le sue conseguenze. Ovunque si osservano comportamenti negativi inaspriti da rabbia e collera che a loro volta si ripercuotono sul sistema immunitario ed in generale sul benessere della persona.

Pur con le dovute distinzioni e predisposizioni personali, un quotidiano senza gioia non può portare a sognare e creare un futuro desiderabile.

Vi sono dimensioni che non dipendono da noi e che afferiscono ad equilibri socio-politici o economici, ma ci sono anche aspetti più individuali su cui invece possiamo agire.

Se lasciamo invece le cose al caso, il malessere degli impatti negativi generali si sommeranno alle frustrazioni della nostra personale storia e sarà difficile uscire da un clima di sfiducia e incertezza.

Ci sono momenti in cui entrare dentro al dolore profondamente è anche ecologico, come dopo la morte di un caro; affrontare il proprio sentire, gli irrisolti, la storia che si è conclusa anziché sfuggire e negare la sofferenza permette di andare oltre.

Diversamente se non si riesce ad uscirne da soli è importante chiedere aiuto.

Questo sia che si tratti dei postumi di un trauma, del sentirsi bloccati in dinamiche relazionali poco sane o insoddisfacenti, di una solitudine da troppo compagna del quotidiano o del sentirsi persi dopo la chiusura di capitoli importanti della vita senza riuscire a vedere nuovi progetti o orizzonti.

Può capitare a tutti di vivere certe situazioni e restare sotto scacco di rabbia, tristezza, frustrazione, paura, apatia.

Nessuno però merita una vita senza gioia.

Se è vero che non vi è una ricetta universale e molto dipende dal vissuto e dall’aiuto che si trova, oltre alle condizioni del momento, vi sono d’altra parte elementi che possono essere utili a tutti.

Che si tratti di sforzarsi anche con obiettivi “da esercitazione” prima di trovare nuovi obiettivi o fare piccoli passi, tutto passa ancora una volta dall’imparare a vedere le cose con occhi nuovi, reincorniciare eventi, situazioni, relazioni.

Anche il modo di intendere la gioia spesso va rivisto. Non si tratta di fuochi d’artificio, ma piuttosto di uno stato d’animo che molto ha a che fare con l’essere in sintonia con la parte di se stessi più profonda, la soddisfazione di fare ciò che ci fa sentire bene, di vibrare in accordo con la propria anima.

Ci sono alcune piccole cose che si possono fare in autonomia

  • Osservare o ricordare l’innocenza e la meraviglia con cui un bambino si relaziona con la natura e le cose semplici per recuperare a nostra volta lo stesso approccio
  • Disintossicarsi dal nutrimento spazzatura, che si tratti di cibo per il corpo o pensieri e informazioni per la mente
  • Prendere le distanze dalle persone che tolgono energia e non ci fanno sentire bene
  • Avvicinarsi maggiormente a persone capaci di far sentire sostenuti e amati senza secondi fini e senza dover aderire a regole e schemi che rinneghino la personale identità
  • Aumentare la vitalità assumendo nuovi stili di vita più salutari

 

Andiamo alla ricerca della gioia perduta, nel viaggio ritroveremo frammenti della nostra anima.

Se tutto si fa particolarmente difficile non bisogna arrendersi, ma alimentare la gioia proprio lì dove ci si trova, può essere una bevanda calda che offre sollievo dal freddo, una telefonata a una persona cara, qualche ora di sonno quando si è stanchi perché come diceva Hermann Hesse:

 

Le piccole gioie, non quelle grandi, ci servono da sollievo e da conforto quotidiano.

 

 

 

 

*Per saperne di più sul lavoro personale con i  5  elementi e l’enneagramma leggi il mio libro “Sogna il mondo che vuoi, vivi il mondo che sogni, sii il tuo sogno”

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MARINA

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a cura di Marina Pillon