Per secoli l’accesso ai libri, alla cultura e alla conoscenza è stato appannaggio di pochi.
In quest’epoca ci troviamo a vivere al contrario in un momento in cui abbiamo l’opportunità sia di leggere libri cartacei acquistandoli, prendendoli in prestito o scambiandoli, sia di frequentare scuole, qualcuno persino università e corsi di specializzazione e infine accedere a informazioni e libri on line e molto di più.
Malgrado ciò, c’è un rischio che talvolta stiamo sottovalutando: la pigrizia o la ricerca di arrivare a ciò che si cerca per le vie brevi e la possibilità di passare da un accesso al faticoso percorso per conoscere, apprendere e discernere al rapido accesso al “fast&false” (veloce e falso).
Ancora una volta torno ad usare una parola che ripeto spesso:
Alleniamoci
a leggere, a sintetizzare, a confrontare
Ci sono tecniche varie per imparare a leggere velocemente, in caso la scusa che ci diciamo sia la mancanza di tempo.
Personalmente, così come non seguo ricette per cucinare, allo stesso tempo ho automatizzato la lettura rapida semplicemente allenandomi a leggere con la focalizzazione all’obbiettivo.
Se non volete scegliere il metodo dell’allenamento potete optare su altri strumenti e tecniche, ce ne sono molti. In ogni caso, un serio lavoro per la lettura veloce andrà a migliorare anche la capacità di comprensione dei testi.
Ci vuole comunque equilibrio tra comprensione e ritmo di lettura
Usando troppi tecnicismi per arrivare alla lettura veloce si acquisisce meno. Se quindi una tecnica per scorrere velocemente in cerca di una sintesi o un’idea di massima può essere utile, non altrettanto lo è se si devono memorizzare informazioni dettagliate o tecnico-scientifiche o complesse.
A proposito di complessità, cosa c’è di meno complesso di un essere umano? Ogni individuo è diverso anche nelle modalità di lettura e apprendimento. Se un tempo l’insegnamento tradizionale nelle scuole non consentiva lo sviluppo delle capacità di bambini con difficoltà di apprendimento o non offriva il meglio tenendo conto delle diverse necessità di ritmi e modalità di approcci, questo oggi potrebbe essere migliorato in parte, ma di fatto soprattutto nelle cornici di corsi e formazioni generali on line non è cambiato molto. Questo anche per gli adulti. Devi fare le cose in un certo tempo, in un certo modo.
Provo a spiegarmi meglio. Da un lato c’è una diffusa comunicazione e anche battaglie e bandiere a favore delle diversità, delle difficoltà di apprendimento, della consapevolezza dei diversi modi di comunicare e di relazionarsi con se stessi, gli altri e l’ambiente. Dall’altro non è altrettanto aderente l’applicazione della formazione e spesso la vita in generale.
Ciascuno ha propri tempi, ritmi e modalità anche di apprendere per cui una standardizzazione che prevede dei format uguali per tutti certamente va nella direzione opposta.
Accanto ai rischi del “fast&false” c’è quindi anche quello del sentirsi “out” esclusi da un mondo apparentemente compattamente collegato e connesso.
Soprattutto dopo il periodo del covid che ha prima bloccato e poi reso più radi e difficili i modi di relazionarsi, si possono osservare nascosti sempre più malesseri legati all’essere fuori anche da un’apparente buona comune performance di relazioni, comunicazioni e apprendimento.
Per trasformare queste tendenze di “fast&false” e “offline” occorre lavorare tutti insieme e ciascuno su di sé per recuperare fiducia e sogno.
Così come la lettura veloce e i corsi virali degli anni passati sono stati, seppur utili, espressione dello strascico di un’epoca del “veloce e sostituibile”, occorre ora esercitare e valorizzare visione e lungimiranza, merito e valore.
In un’epoca sempre più complessa e proiettata su una nuova rivoluzione occorre certo fare grandi sforzi, ma parlando di solidarietà, integrazione, inclusione, occorre farlo autenticamente, concretamente ed anche con se stessi.
Dobbiamo coltivare, prendendoli a prestito quando arduo, la fiducia in noi stessi e nel Sogno, nei valori, nelle cose che sempre ci hanno motivato, per tradurre il linguaggio del nuovo trovando ciascuno il proprio ritmo e modalità, anziché farci travolgere. Occorre prendere consapevolezza che tranne pochi, ciascuno ha le proprie tante difficoltà con cui combatte ogni giorno anche solo per non sentirsi come un pesce fuor d’acqua. In realtà, salvo qualche balena, siamo tutti animali acquatici che con la nuova era ci stiamo trasformando per imparare a vivere l’elemento aria. Ma questo lo approfondiremo un’altra volta.
Concludendo, vi lascio con un esercizio per il mese di febbraio:
- Fate un elenco di 10 vostre qualità
- Fate un elenco di 10 caratteristiche che in questo momento vi vengono maggiormente richieste nella vita personale o professionale in relazione alla complessità
- Osservate quali delle vostre qualità si avvicinano o sono utili a sviluppare le caratteristiche richieste
- Prendete un libro cartaceo che tratti quelle qualità/caratteristiche o delle caratteristiche che sentite aver bisogno di rafforzare
- Scrivete a mano su carta quali sono gli aspetti che sentite come elementi di forza e quali di debolezza in relazione tali qualità
- Leggete il libro con l’intento di trovare informazioni per rafforzare i punti di debolezza
- Scrivete a mano su carta cosa avete appreso in sintesi
- Provate ad allenarvi a mettere in pratica ciò che avete appreso
- A fine mese scrivete su carta cosa avete imparato su di voi
Buon lavoro a tutti.
Marina