CONOSCERE
Questa mattina ho salutato virtualmente alcuni amici di vecchia data che non vedo da un po’. Chi sta cercando di barcamenarsi in nuove scelte di vita, chi ha terminato una settimana di riposo e chi in partenza con camper e l’amico di sempre.
Il bisogno di relazioni è insito nell’essere umano, anche se ciascuno lo vive in modo diverso.
In questi giorni mi muovo internamente tra l’impulso a fare e il bisogno di vuoto. Ho annullato il progetto che avevo annunciato da un anno “Slow Dating, un altro modo di conoscersi”, incentrato sul tema delle relazioni e la conoscenza di sé, programmato per questo settembre, anche per la sensazione che è il momento semplicemente per ciascuno di “stare dove si trova” ad ascoltare, covid a parte.
Leggo tra le righe di grida, silenzi e fronzoli quanto bisogno c’e’ di relazioni, condivisioni, contatti autentici che non è una pandemia ad aver creato, ma semmai rivelato di più. Occorre però osservarsi in modo nuovo, come per tutto il resto.
Talvolta la solitudine o l’isolamento può esserci anche se circondati da persone. L’esperienza o le paure tirano fuori la paura di ciò che non si conosce, ciò che non ci è “familiare” e così, anche quella che poteva essere semplicemente una chiacchierata interessante, non avviene, un’amicizia non nasce, delle storie non si intrecciano, non si imparano cose su se stessi e l’altro “diverso da noi”. C’e’ chi crede che sia solo l’uomo ad avere queste paure che allontanano “l’altro”, eppure si tratta di istinti che si trovano in tante specie animali dove il capo branco sfida l’estraneo o gli estranei che cercano di “invadere” il territorio o alcune “famiglie” di una specie tengono a distanza o disprezzano altre della stessa specie che considerano di altro “rango”. Ma le paure possono essere affrontate e si possono creare condizioni per nuovi modi di conoscersi, capirsi, confrontarsi.
COSA C’E’ NELLA NOSTRA RETE
L’essere umano si porta dietro da scelte passate non consapevoli, fardelli che pesano o trattengono e imprigionano, come se fossero una sorta di debito rateizzato per vantaggi fuggevoli o comunque esauriti. Forse è arrivato il momento di fare un bilancio e vedere cosa davvero è stato già pagato e, evitando di ripetere quegli errori, riconvertire scelte ed abitudini di vita, abbandonando rimpallo di responsabilità. Quanto alle relazioni come si connotano?
Secondo antiche visioni l’amicizia poteva basarsi su utilità e supporto, sul piacere o ispirata da condivise virtù.
Nel corso del tempo è stata soggetta a evoluzione semantica e rappresentativa e, al giorno d’oggi, il senso di connessione “social”, ha trovato nuovi scenari. Da un lato, soprattutto in momenti di crisi, possono avvicinare ed essere di supporto, ma sono ben lontani dal vecchio concetto di philia” per un fattore determinante: il contatto fisico.
Aristotele, esprime il concetto che l’amicizia (tra individui legati per piacere, stima o utilità) per esistere debba infatti essere messa in atto, vissuta nella vicinanza concreta, perché se si prolunga troppo la distanza/lontananza se ne produce l’oblio.
Osservando la rete sociale virtuale, salvo stretti contatti, che sono in realtà un’estensione di amicizie nel mondo “reale”, in cui presumibilmente vi è più completezza ed autenticità, molte connessioni, non sono forse più risultati di un bisogno di rappresentazioni di sé delle interazioni secondo canoni positivi e ideali? In pratica troppo spesso irreali e che a lungo andare possono creare frustrazioni e disagio.
Mettendo da parte i tanti commenti schierati e sfoghi da stadio, per lo più i messaggi che vengono scambiati, cercano di creare per gli altri una versione idealizzata. I “like” possono nutrire alcuni aspetti legati al piacere (il piacere di sentirsi apprezzati per l’immagine offerta) e in ambito professionale o politico queste partecipazioni possono essere considerati secondo l’aspetto utilitaristico.
Possiamo dire che interazione social, senza doppi fini, con scopo di supportare la conoscenza di sé, la crescita personale, il benessere e l’etica possano in potenza rientrare nella concezione di philia e virtù?
LA CRISI COME OPPORTUNITA’ DI TRASFORMAZIONE
Se mettessimo insieme il meglio della tecnologia e delle nostre qualità autentiche potremmo forse spostare il centro dalla Rete sociale al nuovo senso che può emergere dal cuore della nuova Società. Per fortuna non verrebbe meno il valore della presenza concreta, ma si darebbe un nuovo valore a quello virtuale. In pratica si tratterebbe di uscire in parte dalla “trappola dell’ideale” per scendere in una dimensione con qualche ammaccatura, ma più reale. Usare la rete anziché farsi catturare dalla rete. Molti contatti e connessioni già sono su quella lunghezza d’onda, altri possono credere o farlo credere, come sempre occorre discernimento. “Friday for future”. “6000 Sardine” sono tra fenomeni con una risonanza elevata proprio grazie alla rete.
Prima di voler distruggere per ricostruire, prima di Sognare il mondo che vuoi e condividerlo con altri, riguarda dentro di te cosa trovi, quali doni offriresti, in che modo ti piacerebbe e saresti in grado di contribuire non per chi credi o vorresti essere, ma per quelle qualità che autenticamente senti vive dentro di te.
GIOCARE A SCOPRIRE POSSIBILI VISIONI COMUNI
Prova a fare un piccolo gioco con la tua rete sociale:
Per un attimo rilassatevi e sospendete giudizi e condanne. Fate un elenco di tutte le qualità, virtù, valori che sentite vi appartengono e osservate cosa emerge. Per dare un’idea, vi risuonano parole come Libertà, Silenzio, Integrità, Meraviglia, Ricerca, Visione, Fermezza, Cura, Empatia, Fiducia, Giocosità….. Ci sono molte discordanze? Aspetti complementari? Manca qualcosa? Prima lasciate spazio libero per l’ascolto, poi analizzate. Provate a individuare successivamente che tipo di società sarebbe quella creata su quelle basi? Siate specifici. Buon divertimento
Buona lettura e sogna il mondo che vuoi!
Marina