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Superare il "Karma" - Sogna il mondo che vuoi ®

1 Giugno 2019da MARINA0

Da sempre ci sono state situazioni in cui in alcuni soggetti provavano disagio, timore o paura a causa di insistenti, continue e indesiderate attenzioni da parte di altri soggetti, talvolta attraverso modalità indirette o per lo più psicologiche, altre anche attraverso persecuzioni e molestie fisiche. Riscontrabili anche comportamenti denigratori e discriminatori, volti a isolare, deridere, svilire, coercizioni, ritorsioni, manipolazioni.

Al giorno d’oggi molti di quei fenomeni si trovano genericamente sotto vari cappelli: dallo stalking, al mobbing, al bullismo anche nelle modalità cyber.

Se queste parole sono ormai di moda e talvolta se ne fa un uso smodato ed improprio, è altrettanto vero che proprio il coraggio di parlarne da parte di qualcuno risulta essere come il sollevare un velo nero e opprimente in parte anche dalle storie di altri, che diversamente sarebbero rimaste nel buio in cui la situazione li aveva gettati.

Le varie forme in cui si manifestano certi fenomeni, in una gamma più o meno pesante, dipendono da tanti fattori, a partire dall’ambiente, la cultura, le situazioni economiche e i fattori psicologici.

Qualche anno fa ho conosciuto una coppia di giovani avvocati che aveva creato un progetto di formazione nelle scuole per genitori e ragazzi per difendersi dal cyber-bullismo; quando ero bambina io, al massimo i genitori ci raccontavano di non accettare caramelle dagli sconosciuti, ma il mondo è in continuo cambiamento, anche nelle sue forme difficili e pericolose.

Quegli avvocati mi hanno raccontato di come molti ragazzi, ma anche genitori, si sentissero davvero inermi nei confronti di certi attacchi, anche dopo atti estremi di alcuni compagni. Ovviamente l’apporto di quel progetto era volto a fornire strumenti legali, ma ci sono anche progetti e sportelli psicologici.

Senza andare nei casi limite, a molti potrebbe essere capitato di imbattersi in situazioni difficili a causa di persone che stavano vivendo un periodo di squilibrio fisiologico, emotivo, mentale o una scala etica un po’ distorta.

Ascoltate, guardatevi intorno, ripensate anche al passato, osservate nei volti e nei comportamenti di chi vi circonda: cosa vedete?

Le cose non sempre accadono “la fuori”.

Potreste riconoscere certi atteggiamenti persecutori e di rivalsa, carichi di rabbia e paura, magari in un soggetto che a sua volta subisce da un altro e si sfoga con voi. Potreste vedere che per incapacità a gestirsi, disturbi psichico-emozionali, malattie quali certe forme di depressione o semplicemente per immaturità ci sono soggetti che distruggono risorse e creano debiti che ricadono sugli altri. Potreste scoprire i tanti modi in cui una mente non in equilibrio e la “fame di potere e controllo” esterno producano un’infinità di imprevisti, danni, situazioni di emergenza che richiedono l’intervento esterno bruciando tempo, energia, vita altrui. Potreste vedere quanto tempo viene buttato spiando le vite altrui e non vivendo la propria da un lato e dovendo difendersi dall’altro.

Potreste riconoscere che quelle forme di disagio e difficoltà sono causate esternamente  magari da un superiore, un famigliare, un vicino o comunque una persona in qualche modo vicina.

Ci sono forme di stalking, bullismo e mobbing da parte di qualcuno che si e’ sentito in qualche modo rifiutato, che prova rabbia o risentimento, che vuole vendicarsi o anche solo fare dispetti, come i bambini, che vuole manifestare il proprio potere e controllo. Ma si legge anche di comportamenti che riflettono la percezione di essere stati umiliati o trattati ingiustamente e che fanno ritenere ai persecutori di essere delle vittime.

Le modalità e le motivazioni sono tanti e certamente richiedono un approfondimento e un supporto psicologico; che si tratti di psicopatologie vere e proprie, abuso di sostanze o semplice vulnerabilità dell’individuo.

Spesso ci sono schemi che sono eredità familiari e storiche.

Ma nella vita “normale” di tutti i giorni, quando ci si confronta con soggetti che per le più svariate motivazioni ci creano danni, fastidi, continui e imprevisti problemi di varia natura che ci tolgono tempo, risorge ed energia per difenderci o risolvere i loro guai, che fare?

Ci sono cose su cui non abbiamo alcun potere, ma ci sono cose che dipendono parzialmente da noi, come chiedere supporto a un professionista (legale, psicologico, assistenza sociale, sindacale o altro), sperando che sia anche professionale e capace e infine cose che dipendono interamente da noi.

Tra le cose che dipendono interamente da noi (fermo restando la richiesta di intervento di un professionista laddove occorra), ci sono la disponibilità a portare alla luce ed affrontare certe tematiche difficili e “buie”, il chiedere eventualmente aiuto e non farsi mettere all’angolo, osservare quale competenza la situazione ci sta sfidando ad allenare, decidere di non accettare di essere vittima, ma avviare un piano di breve-medio e lungo periodo per uscire da quella situazione.

Non è facile perché molte situazioni stimolano e riaprono vecchie ferite da ingiustizia, umiliazione, tradimento e attivano paure personali e collettive, perché spesso le basse frequenze di quelle emozioni nutrono cattiveria, incapacità e altre paure che allontanano anche chi potrebbe supportare e attirano invece chi risuona nella stessa ferita.

Chissà, forse e’ un pezzo della storia che la nostra anima ha scelto di vivere per imparare una lezione, ma certamente non è una consolazione e non ci fa sentire meglio quando lo si vive.

L’essere umano è però anche capace di grandi cose e possiede dentro di sé grandi risorse, a volte bisogna solo che qualcuno ce lo ricordi e ci rammenti quella volta in cui siamo riusciti ad uscire da una situazione impensata.

Ho visto anni fa un film in cui una donna forte e pragmatica dopo essere stata vittima di una violenza, si era stravolta totalmente. Dopo mesi davvero difficili in cui nessun supporto aveva funzionato, a un certo punto semplicemente ha preso una decisione: non avrebbe più permesso a colui che l’aveva violentata ed aggredita di essere il suo carnefice. Non poteva cambiare ciò che era accaduto, ma poteva scegliere che questo non le rovinasse i giorni a venire facendola sentire debole; non sarebbe mai più stata una vittima.

Certo era un film. Quando nella vita capitano eventi pesanti restano le cicatrici, ma se è possibile che ogni giorno il sole rinasca, che l’acqua sgorghi dalle fonti, forse è possibile trovare dentro di noi la forza per affrontare certe situazioni difficili ed uscirne col tempo rafforzati. Chiedere aiuto è importante, parlare è importante, il lavoro su di sé è fondamentale, in qualunque ruolo, ma tutto parte sempre da noi.

Che si tratti di tematiche come quelle accennate sopra o altre, scegliere di liberarsi da uno schema, da una dipendenza, da una situazione, da una paura, da una credenza.

Scegliere di essere liberi, malgrado tutto.

Sogna il mondo che vuoi…per il tuo domani, per il tuo oggi

 

 

Marina Pillon

ConsapevolMENTE benESSERE

Sogna il mondo che vuoi®

@marinapillon

 

 

 

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MARINA

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a cura di Marina Pillon