“Tu cosa vuoi?…lascia stare cosa ti dicono e vogliono gli altri, cosa vuoi tu?”, chiede il protagonista maschile alla sua amata nel film “Le pagine della nostra vita”, e lei risponde “….non e’ cosi semplice….io devo andare”.
Quante volte vi è capitato di fare o sentirvi fare questa domanda e a seguire il vuoto?
Poco importa che si tratti di ambito affettivo, professionale o in generale di vita, la verità è che molto più sovente ci si scontra con tutta una serie di “non voglio, non mi piace, non mi sento, non mi suona bene, non sono sicuro, non ho idea” di quanto ci si possa confrontare su un “vorrei o voglio”.
Fondamentalmente si tratta di uno dei meta programmi più potenti ed influenti che usiamo tutti i giorni come leva decisionale e che se osservato ed allenato può aiutare a gestire diversamente alcune situazioni.
Ben lontana dal volervi invitare a “programmarvi”, vorrei però suggerire delle riflessioni su come si muovono le cose nella vostra vita, su cosa significa per voi sognare e impostare degli obiettivi e quanto posto hanno la determinazione, la direzione e la leadership in questo momento di vita.
Tutti siamo motivati in varie occasioni e in alternanza verso o via da qualcosa che è ciò che in quel momento ci fa muovere.
La giusta staffetta delle due direzioni ci permette di muoverci più agevolmente; stare più spesso nella posizione “via da” ci porta a cercare di evitare qualcosa, magari un dolore o qualcosa che non ci piace, una pressione, un impegno, mentre se siamo lanciati “verso” saremo proiettati per lo più in un futuro scenario in cui avremo raggiunto l’obiettivo.
Chi è troppo spesso “via da” potrebbe però avere difficoltà a sapere, e conseguentemente a comunicare, cosa vuole e talvolta persino aspettarsi che altri facciano per lui ciò che lui stesso non riesce a fare, assicurandogli contemporaneamente di non trovarsi ad affrontare ciò che teme o comunque vuole evitare. Probabilmente con questo meta programma si sarà molto esercitato ad allontanarsi da ciò che non vuole per vari motivi.
Chi invece è più “verso” potrebbe talvolta accelerare nelle situazioni convinto poi, in caso di interazioni, che gli altri lo seguano essendo chiaro l’obiettivo che desidera e che ha dichiarato, rischiando di non contemplare eventuali difficoltà e problemi che possono insorgere. Sicuramente si tratta di qualcuno allenato a porsi obiettivi e a muoversi in una direzione precisa.
Ovviamente si tratta degli estremi per cercare di vedere meglio la dinamica, ma alla fine la cosa fondamentale è conoscere ed esercitare entrambi gli aspetti che possono essere comunque utili. Non si tratta solo di riconoscere un “programma” con cui funziona la persona con cui ci si sta relazionando, per comunicare al meglio facendo leva sui benefici in caso di persona “verso” o evidenziando cosa riuscirà ad evitare se compie quell’azione o quella scelta, in caso di persona “via da”.
Immaginando una circostanza simile alla scena dipinta inizialmente, come pensate sarebbe proseguita la storia se lui fosse riuscito a cogliere le sue paure e a dipingerle meglio uno scenario in cui lei sarebbe uscita da quello stato di stress e malessere? E se lei fosse riuscita a lavorare su di sé per imparare a non sfuggire certe situazioni, ma affrontarle e comunicare cosa provava?
In coppia, in gruppo, sul lavoro, un atteggiamento sempre “via da” potrebbe tenere al sicuro da certi rischi, ma non offrire ciò che ciascuno desidera. Per contro un comportamento troppo orientato “verso” il successo di un progetto potrebbe far perdere poesia ed opportunità del momento.
Pensate a quei giovani che pur di non rischiare di fallire o non riuscire a mantenersi rimangono a lungo in famiglia assicurandosi così di non dover “dipendere” da contingenze economiche, ma al contempo finendo per dover “dipendere” dall’influenza del clan e le scelte altrui.
Dall’altro lato immaginate invece qualcuno, talmente ossessionato dal proprio obiettivo di riscattarsi da un fallimento, che non considera tutti i rischi e le difficoltà in cui può incorrere e non ascolta le persone coinvolte con l’alta probabilità di fallire in altri ambiti e non riuscire comunque a centrare lo scopo iniziale.
Ecco allora che come sempre, la giusta visione di armonia e sintesi, che contempli entrambi i meta programmi “via da” e “verso” è ciò cui tendere.
Ci sono tanti lavori e strumenti, come ad esempio un buon uso della pnl e percorsi di coaching, per imparare a conoscersi meglio e muoversi verso i propri sogni ed allontanarsi da vecchie situazioni non più ecologiche. Il primo passo in ogni caso, come sempre, parte da una piccola scelta personale che permette di avvicinarsi di più a se stessi, allontanandosi da false maschere e vecchie strutture logore, integrando l’ombra, avvicinandosi alla propria essenza.
E tu sai da cosa ti stai allontanando o verso cui stai muovendoti?
Marina Pillon
ConsapevolMENTE benESSERE
Sogna il mondo che vuoi®
@marinapillon