Nel nostro mondo duale, quasi ogni cosa ha due facce di una stessa medaglia ed è soprattutto l’intento a fare la differenza.
Se è vero che ci sono silenzi che possono essere fonte di dolore, come quando qualcuno vuole esercitare una sorta di potere passivo negandosi o vuol rimarcare una sorta di superiorità non condividendo tempo, spazi, conversazioni, è vero anche il contrario.
Vi sarà capitato almeno una volta nella vita, di trovarvi invischiati in dinamiche tossiche in cui una persona, con le più svariate modalità e scuse, cercava solo di tirarvi dentro un conflitto, il suo conflitto interiore, cercando di farlo diventare anche vostro.
Provate a pensare a quei soggetti che come una goccia continua o con deliranti atteggiamenti teatrali non fanno altro che cercare di provocare e far arrabbiare o ancora semplicemente scaricano su di voi quello che hanno a loro volta subito.
Qualche volta si tratta di momenti in cui per varie ragioni è più difficile avere rapporti equilibrati. Spesso dietro c’e’ un modo sbagliato di cercare di relazionarsi, può trattarsi di persone che non hanno voglia o capacità di lavorare su se stessi e non sono disponibili ad accettare aiuto.
La comunicazione è importante indubbiamente, cercare di ascoltare il proprio cuore è fondamentale, tuttavia ci sono momenti e situazioni in cui nulla sembra smuovere quello stallo di sofferenza reciproca, anche se talvolta una delle persone in causa pensa che l’altra non soffra o addirittura non si accorge di essere lei stessa a soffrire.
Nei casi in cui dall’altra parte non c’e’ qualcuno disposto ad ascoltare, il silenzio può essere un primo sano passo e se la situazione è più complicate è opportuno allontanarsi, togliersi dalla situazione e con calma da lontano ricentrarsi.
Non ci sono ricette assolute: in un’enneafase eremita un’invasione potrebbe portare in automatico a ritirarsi, in un’enneafase mediatore invece si potrebbe restare a subire pur di evitare il conflitto e in un’enneafase romantico-tragica il silenzio e l’allontanamento subiti possono risvegliare un’antica ferita da abbandono. Ognuno agisce e reagisce in modo diverso, ma ogni essere umano ha bisogno di star bene, Per allontanare le nubi dei pensieri e delle emozioni tossiche non ci sono pillole, ma piccoli accorgimenti e cambiamenti nello stile di vita.
Parole, silenzi, vicinanze, lontananze, come una danza, perché tra due o più soggetti ci sia un movimento armonico, occorre che ci sia armonia all’interno di sé prima di tutto.
Quando qualcuno cerca solo di portarci nella sua “guerra” o noi stessi ci siamo creati uno scenario a tinte forti che continuiamo a riempire delle stesse parole, è il momento di ricercare quel luogo fisico e interiore in cui il silenzio è come un balsamo.
Marina Pillon
ConsapevolMENTE benESSERE
Sogna il mondo che vuoi®
@marinapillon