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Da anima ad anima-li attraverso il cuore - Sogna il mondo che vuoi ®

30 Dicembre 2018da MARINA0

Questa mattina mi sono svegliata con il pensiero a Rubens, uno dei miei cani carlini, morto ormai da diversi anni. Forse mi è tornato in mente nel rivedere mentalmente alcune presenze del passato, forse perché stavo riflettendo sugli impatti di Saturno sulla salute, certamente con lui avevo alcune affinità.

Entrambi nati sotto il segno del capricorno, con punti deboli legati all’apparato muscolo-scheletrico, l’amore per la musica classica e la meditazione con le candele (non si perdeva mai uno di quei momenti, anche se in giardino, sembrava “sentirlo” correva su per le scale di corsa e mi raggiungeva nella sala dove stavo facendo un “lavoro”), il bisogno di tanto tempo per noi per “metabolizzare” il resto del mondo (al contrario di Carlotta, sua compagna di vita, che non si perdeva un momento di gioco e di coccole con chiunque e persino sfide contro cani dieci volte più grandi di lei), avevamo certamente un legame particolare.

Negli ultimi mesi della sua vita aveva grosse difficoltà a muoversi, tanto che avevo dovuto creare delle attrezzature apposta per permettergli di uscire dalla cuccia di sempre o mangiare dalle ciotole senza finirci con tutto il corpo. Posso solo immaginare i dolori che aveva. Oltre a integratori specifici in quel tempo gli ho fatto molti trattamenti olistici ovvero con strumenti quali i colori e l’aurasoma, i trattamenti vibrazionali e reiki, etc..

Carlos, il precedente carlino che ho avuto, era morto in seguito ad un incidente diversi anni prima e quell’evento mi aveva ancor più fatto sentire mio il pensiero per cui regolarmente mi domando: se la prossima fosse l’ultima settimana su questa terra, come sarebbe? Questo per me non è angosciante, ma anzi mi ricorda di non sprecare tempo a fare guerre inutili o in generale a far del male, quanto piuttosto cercare di vivere al meglio il presente, cercando di apprendere la lezione di ogni singolo evento ed esprimermi il più possibile, proprio come se fosse “l’ultimo spettacolo”.

Con l’esperienza di Carlos quindi, andato via forse con alcuni sospesi, ho accompagnato il saluto a Rubens godendoci quei momenti.

Pur essendo un cane particolarmente scettico e diffidente  (forse perché da piccolo era caduto da una panchina e si era impaurito o forse per i dispetti di alcuni esseri umani che al parco avevano cercato di spegnergli addosso delle sigarette) aveva molta fiducia in me, elemento fondamentale quando si vuole fare un trattamento Reiki.

Anche la mia tranquillità e il mio approccio alla “chiusura del sipario” probabilmente lo hanno aiutato ad accogliere le cure, senza quelle ansie che spesso gli esseri umani addossano agli animali inconsapevolmente. L’equilibrio e la serenità rende tutto più semplice ed efficace.

Credo che a tutti gli animali possano essere fatti dei trattamenti con tecniche diciamo “alternative” (non sostitutive delle cure mediche), ma così come ogni persona reagisce in modo diverso a una stessa medicina, lo stesso può accadere per un trattamento. La vibrazione, per quanto l’essere umano è solo un canale, passa comunque attraverso il proprio corpo, e quindi in parte risuona con esso.

Gli animali non hanno le nostre sovrastrutture mentali per cui, se qualcosa non piace loro, manifestano chiaramente se qualcosa non è gradito allontanandosi.

Allo stesso modo vedrete, se vi capita di farlo, che cercheranno di posizionarsi in modo che trattiate proprio il punto dolente, fosse anche solo per una coccola amorevole.

Ci sono casi in cui, proprio come con gli umani, non si deve trattare il punto dolente, ma un punto riflesso, o vicino. In ogni caso, quando arriva il momento, come per gli esseri umani, occorre solo accompagnare offrendo il più possibile tranquillità interiore.

Non voglio approfondire il tema primo o secondo livello reiki, immagini mentali o altro, perché il mio intento ora è semplicemente invitare a non umanizzare gli animali, ma di imparare da loro, come loro imparano da noi, evolvendo ciascuno per il proprio percorso partendo da qualcosa che possano fare anche coloro che sono totalmente a digiuno di qualunque strumento olistico.

Anima umana (individuale) e anima animale (di gruppo), il fondamentale collegamento, per una cura o per un accompagnamento passa dal cuore.

Non intendo che bisogna affossarsi in due in una sofferenza, che si tratti di umani o animali, ma non vi è nulla di più nobile di prendersi cura di un essere che soffre alleviando il suo dolore.

Da anima ad anima-li, attraverso il cuore.

 

 

 

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MARINA

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a cura di Marina Pillon