Qualche giorno fa mentre andavo al lavoro, mi è venuta in mente una canzone che avevo sentito interpretare quando ero ragazzina e che mi aveva colpito. Non ricordo bene il testo, ma sostanzialmente era incentrata sul significato del titolo:”togliti le scarpe”. Dopo una lunga giornata dove magari è capitato di tutto e sei a pezzi ti togli le scarpe e già puoi sentire un sollievo. Ho ripensato allora al fatto che a “cantarla” fosse un uomo e quindi non una persona che magari faceva l’equilibrista su un tacco 12 o un’imitatrice delle sorellastre di Cenerentola che cercava di adattare il suo piede in una forma assolutamente non sua, curioso.
Ho ripensato a quanto tutti ci si sia trovati in una situazione scomoda quanto certe scarpe, ho ripensato al teatro e al calarsi in certi personaggi magari tanto lontani da noi, ho pensato a quanto sia liberatorio togliersi le scarpe, portare in scena una storia con il suo carico emotivo e poi la catarsi. Ho pensato a quelle situazioni che ci fanno sentire in trappola come delle scarpe scomode, un lavoro o un ambiente che ci sta “stretto”, un conflitto famigliare che non si riesce a sciogliere e comprime il cuore come certe scarpe. Ho pensato a una forma particolare del teatro della trasformazione, approcciato nella filosofia acquariana, che si sviluppa con caratteristiche uniche dall’anima di un luogo e di un gruppo ed anche qui nel canalizzare certe energie la trasformazione che si attua è come un meccanismo simile, per certi versi, al togliere le scarpe e lasciare che i piedi ritrovino la “forma e lo spazio” naturali.
A volte ci sono periodi più o meno lunghi in cui è come se si stesse un giorno intero intrappolati da scarpe che abbiamo scelto o ci hanno imposto di indossare,ma non adatte o non confortevoli Quando arriva il momento però, perché prima o poi arriva,e te le togli… Accade come una trasformazione, come una catarsi.
Nella vita, come nel teatro, a volte occorre pazienza e continuare a indossare certe “scarpe”, ma quando arriva la serata e le togli e lasci uscire il libero fluire di ciò che sembrava bloccato…allora ecco una nuova versione della storia può andare in scena..non è più quella dell’inizio, non sei più tu..