Pensando alla vita non si può evitare di pensare al senso del ritmo e dell’alternanza.
Tutto, per quanto talvolta non sembri, segue fasi alternate: il respiro, il giorno e la notte, le maree, il sonno e la veglia. Possiamo parlare di ritmi circadiani, infradiani o ultradiani, ma tutto quanto in natura è soggetto alla legge dell’alternanza e della ciclicità.
Oggi è il primo giorno di primavera, il sole è entrato in ariete e le spudorate meraviglie della terra
cominciano ad esibire la loro bellezza nei giardini, e riflettevo su temi condivisi durante uno dei nostri “salotti acquariani”: Vivere secondo natura.
Certamente la parola e il silenzio si alternano, anche se spesso ultimamente c’e’ soprattutto tanto “chiasso” e non ci si accorge che anche questo è “manipolato” al fine di permettere uno scarico emozionale che, diversamente, potrebbe diventare pericoloso in quanto spinta al cambiamento. Le stagioni si alternano, anche se con tutti gli esperimenti e lo scarso rispetto per terra, acqua e cielo qualche impatto c’e’ anche in quell’ambito, e col passare del tempo ci sono persone che passano ad altri piani e nuove anime vengono a giocare la loro partita in questo girone.
Anche il vivere le emozioni, il sognare e la sessualità sono soggetti all’alternanza.
Più si vive pienamente, consapevolmente e senza intento di far del male ad altri maggiore sarà il
benessere. Non si tratta di buttare tutto all’aria se non corrisponde all’idea che si vorrebbe realizzare, talvolta anche solo per sopravvivere è necessario accettare alcune condizioni, ma scegliendo consapevolmente di stare in una certa situazione mentre si lavora per ampliare le proprie esperienze e applicarsi per mettere in pratica i propri talenti è sopravvivere e vivere allo stesso tempo.
D’altra parte anche morte e sopravvivenza, nascita e morte, essere e non essere sono alternanze.
Ma se la morte intesa come quel passaggio che ci aspetta al momento in cui e’ previsto avvenga, esauriti i respiri a disposizione, la sopravvivenza e’ anche saper trovare il quadro giusto che ci consente di accettare la situazione in cui ci troviamo (salvo andarcene se ci e’ possibile) e lavorare per manifestare altri doni.
Scegliendo di dedicare energia al lavoro di trasformazione personale, utilizzando l’intelligenza agonistica, sapendo vedere le cose nel loro complesso, ascoltando, traducendo, elaborando i propri sogni e desideri diminuiranno le frustrazioni, la coscienza sarà meno offuscata, si potrà evolvere e vivere al meglio secondo natura.
Occorre ricordarsi che da un punto di vista emozionale-mentale siamo noi i nostri carcerieri, attraverso i nostri schemi limitanti, le nostre paure, i nostri dubbi, noi i depositari della chiave per la libertà attraverso le nostre decisioni. A volte le cose si complicano quando una sofferenza è legata all’agire di qualcun altro, magari di una persona cara, ma si può sempre scegliere fino a dove si permette a un altro di farci soffrire.
In ogni tipo di relazione, una parte del processo dipende da noi.
A volte poi vorremmo tutto subito, ma anche questo è “contro natura”, nemmeno le stagioni possono realizzarsi a comando, ogni cosa ha bisogno del tuo spazio e del suo tempo e ogni tempo è buono per qualcosa: occorre stare in ascolto.
“La nascita di un desiderio sarà come il bocciolo che spunta a primavera, mentre l’intensità di questo
corrisponderà al calore dell’estate, la realizzazione sarà l’autunno e l’inverno verrà con la totale
soddisfazione per aver vissuto ciò che si era desiderato” (cit. Vivere secondo la natura – Baba Bedi).
In fondo ciascuno di noi, per quanto espresso in modo personale, cosa desidera se non essere felice?
Un “Perfezionista” vorrà che il mondo gli riconosca che e’ una persona per bene e il migliore, un”Altruista” vorrà sentirsi utile e indispensabile, un “manager” godrà nel vedergli riconosciuto che è una persona di successo per tutto ciò che fà, un “Romantico” vorrà sentirsi unico e speciale, un “Eremita” ambirà ad aumentare conoscenza e saggezza, uno “Scettico” vorrà sentirsi e far sentire al sicuro garantendo lealtà, un “Artista” vorrà sempre sentirsi libero per potersi lasciare affascinare dalle mille bellezze della vita, un “Capo” vorrà avere il comando e il controllo ed in fine un “Mediatore” sarà quello con cui difficilmente litigherete perché desideroso di condividere, di essere parte della vostra vita, in armonia.
In ogni caso, qualunque veste si indossi, nel corso della vita o in una fase di essa, tutti noi vogliamo
comunque essere felici. Nel caso in cui si rischi di fare del male consapevolmente a qualcuno, la coscienza etica ci manderà un segnale; se la ascoltiamo e non procediamo con l’azione allora potremo continuare a vivere in armonia, secondo la natura.