Nei giorni scorsi ho trovato in buca una lettera di un uomo testimone di Geova che in modo un po’ diverso dal solito invitava ad avvicinarsi ai loro incontri e alla loro lettura della Bibbia. Ora, al di là di qualunque considerazione o credo, mi ha colpito il modo con cui ha “aperto” la lettera facendo riferimento a questi tempi difficili e riprendendo il tema della Pace. Già la Pace…spesso però si invoca la pace facendo la guerra … e così è stato nei secoli.
Certo è difficile dopo che per anni due Paesi o due vicini si sono fatti la “guerra” tutto improvvisamente si possa risolvere perché qualcuno dice che è tempo di Pace. Allo stesso tempo è difficile che dopo tanto tempo in cui qualcuno ha cercato di distruggere l’altro in vari modi improvvisamente tutto si risolva in nome della Pace. Chi è stato o almeno si è sentito a lungo la “vittima” è difficile che improvvisamente dimentichi tutto in nome della Pace e chi ha per anni “fatto la guerra” è difficile che riesca improvvisamente semplicemente a vivere e lasciar vivere in Pace.
Allo stesso modo dopo che per anni parti di noi hanno combattuto altre parte di noi, facendosi del male inutilmente è difficile che improvvisamente tutto cambi e si riesca a vivere in pace con tutte le parti integrate.
Il fatto che tutto ciò sia difficile non significa che sia impossibile, talvolta accade…qualcuno li chiama “miracoli”.
Ma non ci si può aspettare sempre la “manna dal cielo” e forse allora ecco che anziché cercare la “Pace” come risposta alla “Guerra” forse imparando a vedere ed affrontare gli strati di paura sedimentati nel tempo, forse guardando oltre il significato di ciò che viene raccontato da abili “prestigiatori” della comunicazione (come talvolta sono poi anche parti di noi) che cercano poi sempre di mantenere il potere su qualcuno o qualcosa, tagliando vecchi schemi mentali, convenzioni, elementi di un passato cristallizzato non utile o non più utile si può lasciare spazio alla nostra forza interiore creativa e rinnovatrice.
Chissà che da questo “luogo dell’essere” ( e da altri) non si riesca a raggiungere quello che spesso non si è riusciti a raggiungere quando si andava alla ricerca della “Pace”.
Utopia? Forse solo un presente lontano….chissà…
Se ciascuno ritrovasse un linguaggio basato sul sentire del cuore si dissolverebbero pian piano quei muri, condizionamenti, resistenze, paure, dubbi e ci si potrebbe accorgere che spesso non si tratta di un “bianco” da contrapporre a un “grigio”, ma uno sfrondare tutta la polvere da noi stessi (a volte dagli altri) per liberare tutti i colori dell’arcobaleno , “Riconoscersi” e poi “Riconoscere” l’altro e ogni creatura per quello che è.
Se la comunicazione prescinde dal sentire del cuore la “Pace” sarà probabilmente solo uno stato temporaneo frutto di un’abile mossa strategica.
Che Luce e Amore ci guidino sempre.
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